martedì 7 dicembre 2010

CAMORRA: GRASSO, IOVINE RESTA AL 41 BIS A BADU E CARROS

(ANSA) - ROMA, 7 DIC - ''Se la diffusione della notizia, inesistente e non fondata, di un avvio di collaborazione con la giustizia del boss dei Casalesi Antonio Iovine voleva essere strumentale per l'allontanamento del detenuto dal carcere nuorese di Badu e Carros, si sappia che Iovine non mutera' la sua collocazione carceraria e restera' al regime del 41 bis''. Lo sottolinea il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso in seguito alla diffusione di notizie sul presunto avvio di una collaborazione di Iovine. (ANSA). NM/MRS 07-DIC-10 18:34

CAMORRA: GRASSO, BOSS IOVINE NON STA COLLABORANDO (2)

(ANSA) - ROMA, 7 DIC - Il colloquio con Iovine e' stato ''piu' volte interrotto per la partecipazione del detenuto ad un dibattimento in video conferenza e l'incontro e' durato meno di due ore, e non sei ore come enfaticamente riportato dai media'', specifica Grasso. ''Di solito questi incontri - prosegue il procuratore nazionale antimafia - si svolgono nella massima riservatezza ma questa volta ignoti, che si spera di identificare, hanno tradito il giuramento di fedelta' prestato allo Stato quali pubblici ufficiali, violando il segreto cui erano tenuti''. Costoro ''con cinismo criminale - aggiunge Grasso - attraverso la diffusione mediatica che lascia intendere scenari di collaborazione in realta' inesistenti, non si sono curati di porre in pericolo l'incolumita' di persone che, ovviamente, in mancanza di qualsiasi presupposto di legge non possono godere di alcuna protezione, pur di favorire coloro che eventualmente avrebbero da temere da una collaborazione del boss dei Casalesi''. (ANSA). NM/MRS 07-DIC-10 18:33

CAMORRA: GRASSO, BOSS IOVINE NON STA COLLABORANDO

(ANSA) - ROMA, 7 DIC - ''Escludo nella maniera piu' assoluta qualsiasi ipotesi di avvio di collaborazione da parte di Antonio Iovine, il boss dei Casalesi recentemente arrestato''. Lo afferma il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso con riferimento a notizie di stampa sull'inizio di una presunta collaborazione di Iovine. ''Il colloquio investigativo effettuato nel carcere di Badu e Carros rientra tra le attivita' istituzionali che il procuratore nazionale antimafia - sottolinea Grasso - e' solito svolgere ogni qualvolta, per il particolare spessore del detenuto, si reputi necessario fare opera di informazione sui diritti, doveri e benefici che comporta la legge sui collaboratori di giustizia''. (segue). NM/MRS 07-DIC-10 18:21

sabato 4 dicembre 2010

MAFIA: GRASSO, CON NUOVE NORME 18 MLD PATRIMONI SEQUESTRATI

(ANSA) - ROMA, 4 DIC - L'aggressione ai patrimoni mafiosi introdotta dalle nuove norme antimafia e' un ''successo'' grazie al quale ''oggi possiamo vantare 18 miliardi di euro sequestrati e 2-3 miliardi confiscati''. Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso intervenendo al Salone della Giustizia di Rimini e fornendo un dato riportato dal sito internet del ministero della Giustizia 'giustizianewsonline' ''La recente legislazione ha affidato al procuratore nazionale antimafia anche funzioni di coordinamento e di impulso in relazione ai procedimenti di prevenzione antimafia, ponendo fra le priorita' strategiche nell'azione di contrasto l'aggressione ai patrimoni mafiosi. Questa strategia - ha detto Grasso - ha dato dei frutti veramente inimmaginabili quando all'inizio si è portato avanti questo discorso''. Ed infatti - ha spiegato - ''una persona tratta in arresto viene purtroppo sostituita da una manovalanza criminale che ne prende il posto nell'organizzazione: molto piu' difficile, invece, e' sostituire i patrimoni quando vengono sequestrati e poi confiscati. ''Avere portato tutto questo serbatoio di dati nello stesso ufficio per poterli razionalizzare e utilizzare al massimo - ha concluso Grasso - e' stato uno dei fiori all'occhiello di questo ministero e di questo governo''.(ANSA). COM-BAO 04-DIC-10 17:22

venerdì 3 dicembre 2010

MAFIA: GRASSO, IN LOMBARDIA ESISTE, 1.512 BENI CONFISCATI

(ANSA) - RIMINI, 3 DIC - ''In Lombardia, dove alcuni sostengono che non c'e' la mafia, sono ben 1.512 i beni confiscati ai clan. E anche il Lazio non scherza, basta tener presente che i beni confiscati in questa regione sono 2.596, piu' della Campania dove le confische sono 1.969''. Lo ha sottolineato il procuratore nazionale Pietro Grasso intervenendo a un convegno, sull'organizzazione degli uffici di Procura, al Salone della Giustizia in corso a Rimini. Grasso inoltre ha rilevato che i beni definitivamente confiscati, per quanto riguarda le altre regioni, sono 2.743 in Calabria, 2.225 in Puglia, 7.915 in Sicilia e 260 in Piemonte. Grasso ha quindi ricordato la banca dati realizzata dalla Procura nazionale antimafia, in collaborazione anche con il Ministero della Giustizia nella quale sono inseriti piu' di un milione e 200mila atti processuali che riguardano le cosche, 63.705 procedimenti nei confronti dei clan e oltre 1.287.000 nominativi di indagati e condannati per mafia. Oltre a Grasso al convegno ha svolto una relazione anche il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli che ha illustrato il programma applicativo 'Calendar' utilizzato negli uffici della Procura per ''gestire in modo rapido ed efficiente l'assegnazione dei servizi ai magistrati in modo da spartirli equamente, in termini di carichi di lavoro, contribuendo cosi' a creare un clima sereno tra i colleghi e alleggerendo anche il lavoro del personale amministrativo, gia' ridotto all'osso''. Caselli ha poi ricordato che 'Calendar' era stato pensato e in parte gia' realizzato dal suo predecessore, Marcello Maddalena, (il magistrato prematuramente scomparso lo scorso anno). A Torino, inoltre, Caselli ha fatto presente che venne usato il criterio della ''personalizzazione delle indagini, in modo tale che sia lo stesso Pm che ha condotto le indagini ad andare in aula e questo e' possibile creando una sintonia tra Procura, ufficio del Gip e Tribunale''. Caselli e' stato invitato al convegno in quanto l'esperienza di Torino e' considerata, dal ministero, un ottimo esempio di organizzazione dell'ufficio di Procura. (ANSA). NM-CIA/TER 03-DIC-10 17:36

2° Salone della Giustizia - intervento di Pietro Grasso sui beni confiscati alla mafia


Salone della Giustizia 2010: Giusto 3 domande...a Pietro Grasso

giovedì 2 dicembre 2010

MAFIA: GRASSO, PENTIMENTO SPATUZZA E' MORALE E RELIGIOSO

(ANSA) - PALERMO, 2 DIC - ''Gaspare Spatuzza non ha mai chiesto nulla, ne' benefici, ne' vantaggi, come spesso fanno i collaboratori di giustizia. E vive le 'avversita'' e i problemi legati alla sua scelta come fossero tappe di un percorso di espiazione''. Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, non ha dubbi che quello di Spatuzza sia ''un pentimento reale e, soprattutto, morale e religioso''. E' stato un colloquio con Grasso, nel marzo del 2008, a segnare la svolta nella vita dell'ex braccio destro del boss Giuseppe Graviano. Dopo anni di tentennamenti, dovuti alla decisione della moglie e del figlio di non seguirlo nella scelta di lasciare Cosa nostra, il pentito ha deciso di saltare il fosso. I familiari, rimasti a vivere nel quartiere Brancaccio di Palermo, si sono dissociati dalla sua decisione. ''Capii gia' durante quel colloquio - ha spiegato Grasso - che avevo davanti un uomo che stava vivendo un travaglio reale. Per questo riesce a vivere con serenita' tutte le avversita' (a Spatuzza e' stato negato il programma di protezione definitivo n.d.r.) come fossero fasi per raggiungere l'espiazione. Anche un eventuale giudizio di inattendibilita', per lui, e' un modo per scontare quello che ha fatto''. ''Certo - ha aggiunto - possono esserci, anche in un percorso di ravvedimento, le contraddizioni e le esitazioni che fanno parte dell'uomo''. (ANSA). SR 02-DIC-10 17:46