mercoledì 28 aprile 2010
MAFIA:GRASSO,CON CONDANNATI CANDIDATI SALTA CARDINE SOCIETA'
(ANSA) - BOLOGNA, 28 APR - Per il procuratore nazionale
antimafia Piero Grasso, la prassi di candidare a ruoli politici
persone condannate per mafia e' cosi' pericolosa da far saltare
i punti di riferimento di una societa'.
''Oggi assistiamo al fenomeno per cui la responsabilita'
della politica e' fallita - ha spiegato Grasso, parlando a una
platea di studenti in un seminario su istituzioni e poteri
criminali che si e' svolto a Bologna - nel senso che, quando
vediamo condannati per mafia candidati, allora saltano i punti
di riferimento di una societa'''. Poi ricordando l'etimologia
del termine 'candidato', dal latino 'candidatus' cioe' colui che
indossa una toga candida, il procuratore ha aggiunto con tono
amaro: ''Oggi il termine e' rimasto ma il candore no''. E ha
concluso osservando che ''la mafia e' metafora del potere'' e
che ''il metodo mafioso e' sempre piu' diffuso''.(ANSA).
Y1C-CST
28-APR-10 20:42
INTERCETTAZIONI: GRASSO, PRENDO ATTO DEI PASSI IN AVANTI FATTI
(ANSA) - BOLOGNA, 28 APR - Al di la' del proprio giudizio sul
ddl Alfano sulle intercettazioni (che si puo' dedurre dai tanti
documenti depositati in Parlamento), il procuratore nazionale
antimafia Piero Grasso prende atto dei ''parecchi passi in
avanti'' fatti dal provvedimento che e' in discussione al
Senato.
''Piu' di un anno fa - ha osservato da Bologna, a margine di
un seminario all'Universita' di Bologna - addirittura anche la
mafia era compresa in questa disciplina. Poi c'e' stato un primo
passaggio, poi un secondo. Quindi man mano anche il Governo e il
Parlamento si sono sempre piu' resi conto che qualche modifica e
qualche osservazione era anche accettabile e razionale''.
(ANSA).
Y1C-CST
28-APR-10 20:07
'NDRANGHETA: GRASSO,APPLAUSI TEGANO NON SONO INTERA CALABRIA
(ANSA) - BOLOGNA, 28 APR - Gli applausi con cui tante
persone hanno salutato ieri a Reggio Calabria il boss latitante
Giovanni Tegano arrestato dalla polizia, non rappresentano
''tutta la societa' calabrese''. Anche perche', ad applaudirli
erano soprattutto parenti del boss. Ne e' convinto il
procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.
Ospite dell'Universita' di Bologna per un seminario su
istituzioni e poteri criminali, Grasso non ha negato che gli
applausi sono stati ''un momento non certo qualificante'',
aggiungendo pero' che va ridimensionato nel senso che ''si
trattava di parenti e amici che inneggiavano al loro congiunto.
Naturalmente la reazione c'e' stata, ma non rappresenta tutta la
societa' calabrese. Noi speriamo - ha aggiunto - che,
continuando su questa strada, si possano avere delle
manifestazioni di consenso anche da parte della cittadinanza in
futuro con sempre maggiori adesioni''.(ANSA).
Y1C-CST
28-APR-10 19:51
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