venerdì 4 giugno 2010

INTERCETTAZIONI: GRASSO, PASSI AVANTI MA PROBLEMI RIMANGONO

(V. 'INTERCETTAZIONI: GRASSO, SENZA I 75 GIORNI...' DELLE 13.40)

(ANSA) - ROMA, 4 GIU - "Si sono fatti grandi passi avanti rispetto al progetto iniziale del ddl sulle intercettazioni e parecchie delle proposte di modifica, che io stesso ho avanzato nelle sedi parlamentari, sono state accolte ma i problemi rimangono ancora e quello del limite dei 75 giorni se si allunghera', come risulta dai giornali di oggi, sara' risolto solo se coincidera' con il termine delle indagini preliminari. Soltanto allora questo aspetto sara' risolto". Lo sottolinea il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso chiarendo le affermazioni riportate dai cronisti a margine della presentazione del rapporto di 'Legambiente 2010'. "Non intendevo certamente esaurire nel superamento del limite dei 75 giorni tutti i problemi posti dalla nuova disciplina: come ho gia' avuto modo di precisare - ha aggiunto Grasso - ci sono altri punti da modificare". Tra questi "la sostituzione del pm o del suo capo al mero dato formale dell'iscrizione nel registro degli indagati per fuga di notizie, che potrebbero comportare denunce strumentali contro magistrati scomodi". Inoltre, tra le cose che non vanno nel ddl, rientrano anche "i limiti alle intercettazioni ambientali per i reati non di mafia, che richiedono la prova che nel luogo dell'ascolto si stia commettendo il reato per cui si procede". 'Pollice verso' anche per "la necessita' dell'autorizzazione del Tribunale per la semplice acquisizione dei tabulati delle telefonate, attualmente attribuita al pm". Ad avviso di Grasso bisogna evitare anche "la concentrazione di tutta la materia 'intercettazioni' presso un tribunale collegiale che nelle previsioni determinera' difficolta' organizzative nella tenuta dei fascicoli, ritardi nell'espletamento delle indagini, incompatibilita' dei giudici quando si ritroveranno in altre fasi del giudizio". Da superare pure "la limitazione nell'uso delle intercettazioni per i reati di criminalita' comune, ma spesso sintomatici di attivita' della mafia come le estorsioni, l'usura, i reati ambientali, le rapine e gli omicidi. Tutti reati che turbano i cittadini e ne mettono in crisi il senso di sicurezza". Il Procuratore non manca poi di rilevare come "l'invio di tutti gli atti di indagine al Tribunale costituisce un aggravio enorme quanto inutile sotto il profilo organizzativo e del mantenimento del segreto investigativo". Infine - conclude Grasso - "non appare giustificabile attribuire ai Procuratori generali presso le Corti d'Appello, anziche' al Procuratore nazionale antimafia, in relazione ai procedimenti di sua competenza, i poteri di controllo delle spese di gestione e di amministrazione nonche' dei relativi stanziamenti, con possibilita' di deroga al limite di spesa, di tutte quante le intercettazioni, anche quelle per i reati di mafia". (ANSA). NM 04-GIU-10 18:30

INTERCETTAZIONI: GRASSO, SENZA I 75 GIORNI PROBLEMA RISOLTO

(ANSA) - ROMA, 4 GIU - ''Se come leggiamo sui giornali, non ci sara' piu' il vincolo dei 75 giorni, allora il problema sara' risolto''. Cosi' il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, risponde ai giornalisti, a margine della presentazione del rapporto ''Ecomafia 2010'' di Legambiente, sul ddl intercettazioni e al superamento del limite dei 75 giorni concessi ai pm.(ANSA). DIR 04-GIU-10 13:39