(V. 'INTERCETTAZIONI: GRASSO, SENZA I 75 GIORNI...' DELLE 13.40)
(ANSA) - ROMA, 4 GIU - "Si sono fatti grandi passi avanti
rispetto al progetto iniziale del ddl sulle intercettazioni e
parecchie delle proposte di modifica, che io stesso ho avanzato
nelle sedi parlamentari, sono state accolte ma i problemi
rimangono ancora e quello del limite dei 75 giorni se si
allunghera', come risulta dai giornali di oggi, sara' risolto solo
se coincidera' con il termine delle indagini preliminari.
Soltanto allora questo aspetto sara' risolto". Lo sottolinea il
Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso chiarendo le
affermazioni riportate dai cronisti a margine della
presentazione del rapporto di 'Legambiente 2010'.
"Non intendevo certamente esaurire nel superamento del limite
dei 75 giorni tutti i problemi posti dalla nuova disciplina:
come ho gia' avuto modo di precisare - ha aggiunto Grasso - ci
sono altri punti da modificare". Tra questi "la sostituzione del
pm o del suo capo al mero dato formale dell'iscrizione nel
registro degli indagati per fuga di notizie, che potrebbero
comportare denunce strumentali contro magistrati scomodi".
Inoltre, tra le cose che non vanno nel ddl, rientrano anche "i
limiti alle intercettazioni ambientali per i reati non di mafia,
che richiedono la prova che nel luogo dell'ascolto si stia
commettendo il reato per cui si procede". 'Pollice verso' anche
per "la necessita' dell'autorizzazione del Tribunale per la
semplice acquisizione dei tabulati delle telefonate, attualmente
attribuita al pm".
Ad avviso di Grasso bisogna evitare anche "la concentrazione
di tutta la materia 'intercettazioni' presso un tribunale
collegiale che nelle previsioni determinera' difficolta'
organizzative nella tenuta dei fascicoli, ritardi
nell'espletamento delle indagini, incompatibilita' dei giudici
quando si ritroveranno in altre fasi del giudizio". Da superare
pure "la limitazione nell'uso delle intercettazioni per i reati
di criminalita' comune, ma spesso sintomatici di attivita' della
mafia come le estorsioni, l'usura, i reati ambientali, le rapine
e gli omicidi. Tutti reati che turbano i cittadini e ne mettono
in crisi il senso di sicurezza". Il Procuratore non manca poi di
rilevare come "l'invio di tutti gli atti di indagine al
Tribunale costituisce un aggravio enorme quanto inutile sotto il
profilo organizzativo e del mantenimento del segreto
investigativo". Infine - conclude Grasso - "non appare
giustificabile attribuire ai Procuratori generali presso le
Corti d'Appello, anziche' al Procuratore nazionale antimafia, in
relazione ai procedimenti di sua competenza, i poteri di
controllo delle spese di gestione e di amministrazione nonche'
dei relativi stanziamenti, con possibilita' di deroga al limite
di spesa, di tutte quante le intercettazioni, anche quelle per i
reati di mafia". (ANSA).
NM
04-GIU-10 18:30
venerdì 4 giugno 2010
INTERCETTAZIONI: GRASSO, SENZA I 75 GIORNI PROBLEMA RISOLTO
(ANSA) - ROMA, 4 GIU - ''Se come leggiamo sui giornali, non
ci sara' piu' il vincolo dei 75 giorni, allora il problema sara'
risolto''.
Cosi' il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso,
risponde ai giornalisti, a margine della presentazione del
rapporto ''Ecomafia 2010'' di Legambiente, sul ddl
intercettazioni e al superamento del limite dei 75 giorni
concessi ai pm.(ANSA).
DIR
04-GIU-10 13:39
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