mercoledì 6 ottobre 2010

'NDRANGHETA: GRASSO, POSITIVO INVIO ESERCITO IN CALABRIA

MA SERVONO ANCHE ALTRE MISURE, RISORSE E MEZZI

(ANSA) - ROMA, 6 OTT - ''Ritengo positivo l'invio dell'Esercito a vigilare gli uffici giudiziari di Reggio Calabria dopo questa ultima minaccia al procuratore Pignatone: la minaccia portata avanti con un'arma da guerra, come il bazooka, non rende spropositata la risposta con l'Esercito''. Cosi' il procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso commenta la decisione di inviare l'Esercito a presidiare gli uffici giudiziari reggini. Il procuratore aggiunge, pero', che ''servono anche altre misure come l'impiego di piu' risorse, mezzi e uomini per contrastare la criminalita' organizzata''. (SEGUE). NM/IMP 06-OTT-10 19:52

ITALIA-MONTENEGRO: GRASSO, ATTUARE ACCORDO ANTICRIMINE

INTERVISTA A PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA

(ANSA) - PODGORICA, 6 OTT - La necessita' di attuare praticamente l'accordo di collaborazione fra Italia e Montenegro nella lotta anticrimine sottoscritto il 22 settembre scorso a Podgorica e' stata sottolineata dal Procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso. In una intervista al quotidiano montenegrino Vijesti, il Procuratore Grasso ha detto che l'intesa da lui firmata il mese scorso con il Procuratore generale del Montenegro, Ranka Carapic, costituisce una sorta di test per il paese balcanico. ''Dobbiamo vedere come tale intesa verra' attuata praticamente''. Poiche', ha spiegato Grasso, e' certo utile firmare simili accordi, ''ma e' ancora piu' importante la loro applicazione'' , con lo scambio di informazioni fra le strutture dei due Paesi. ''Noi attendiamo informazioni che consentiranno indagini contemporanee su reati compiuti da cittadini montenegrini collegati con serbi, albanesi, kosovari'', ha aggiunto Grasso che ha sottolineato come intese analoghe la Procura antimafia li ha sottoscritti anche con Serbia, Macedonia e Kosovo, e lo fara' prossimamente con Croazia, Bosnia e Bulgaria. Grasso si e' poi riferito a un fenomeno a suo avviso nuovo, definito 'multitrafficking', che dimostra la tendenza delle organizzazioni criminali ad alzare il tiro e intensificare la loro attivita', facendo ad esempio trasportare droga, armi o esplosivi a persone fatte entrare in un paese clandestinamente. Il Procuratore nazionale antimafia ha quindi detto di ritenere che la mancanza di un accordo sull'estradizione fra Italia e Montenegro non costituisca un ostacolo alle indagini. ''L'importante e' che il criminale venga portato dinanzi al giudice e venga processato, poco importa se cio' avviene in Italia o in Montenegro''. (ANSA) COR-QN 06-OTT-10 19:12