NON LIMITARE INTERCETTAZIONI, NON DELEGITTIMARE MAGISTRATI
(ANSA) - ROMA, 29 NOV - Dopo l'elenco dei successi contro la
mafia letto lunedi' scorso dal ministro dell'Interno Roberto
Maroni, stasera a Vieni via con me tocca al procuratore
nazionale antimafia Pietro Grasso, che legge l'elenco di cio' di
cui ha bisogno nella lotta contro la criminalita' organizzata.
''Ho bisogno - dice tra l'altro Grasso - che la lotta alla
mafia sia posta tra le priorita' nel programma di qualsiasi
partito e che le leggi per contrastarla ricevano voto unanime'',
''che ai giovani delle forze dell'ordine, agli operatori di
giustizia, ai magistrati, che tanti successi hanno conseguito
con dedizione, con sacrifici, con rischio della vita, non
manchino risorse, tecnologie, incentivi economici, ma anche
autovetture, carburante, carta''; che ''nel reato di scambio
elettorale politico mafioso oltre al danaro sia compresa
qualsiasi utilita' in cambio della promessa di voto''.
''Ho bisogno - continua - di conoscere tutti i segreti della
mafia, i suoi progetti criminali, le sue strutture, i suoi
traffici, le sue relazioni esterne attraverso pentiti e
testimoni di giustizia, che vanno incentivati, e attraverso le
intercettazioni, che, nel rispetto della privacy, del segreto
investigativo e senza imporre bavagli all'informazione, non
vanno limitate''. E ancora ''per evitare che i boss mafiosi
continuino a comandare dal carcere, che il regime del 41 bis sia
applicato in strutture adeguate e in maniera efficace'', che
all'estero ''non ci siano Stati-rifugio per i tesori della
mafia, della corruzione, dell'evasione fiscale''.
Per il procuratore, servono ancora ''una legge
sull'autoriciclaggio, per indagare, cosa attualmente non
consentita, su chi commette un reato e poi ne occulta i
profitti'', ma non ''l'annunciata riforma della giustizia,
almeno di quella che propone la separazione delle carriere, un
Consiglio Superiore della magistratura solo per il pubblico
ministero, l'appellabilita' delle sentenze solo da parte del
condannato, leggi ad personam, termini iugulatori per le varie
fasi processuali che portano all'impunita' degli imputati''.
Piuttosto e' necessaria ''una riforma della giustizia che tenda
a ridurre drasticamente il numero degli uffici giudiziari, a
rendere piu' agile e veloce il processo penale, a rivedere il
sistema delle impugnazioni, ad eliminare quelle garanzie
soltanto formali, che consentono strategie dilatorie, funzionali
a scarcerazioni o prescrizioni''. E poi, conclude Grasso, ''ho
bisogno di stare attento a coloro che piu' che riformare la
giustizia e curarne i mali secolari vogliono riformare i
magistrati, delegittimarli, intimidirli, renderli inoffensivi,
considerarli un cancro da estirpare''. (ANSA).
MAJ
29-NOV-10 23:02