giovedì 6 gennaio 2011
ESTORSIONI: GRASSO, BASTONE E CAROTA PER FAVORIRE DENUNCE
(ANSA) - PALERMO, 6 GEN - ''Occorre che maturi la convinzione
che collaborare e' possibile e conveniente. Gli appelli
all'etica e alla morale non hanno mai trovato grossi consensi.
Dobbiamo cercare di unire il bastone e la carota: sanzioni
amministrative per chi omette di denunciare e convenienze per
chi salta dalla parte dello Stato''. Lo ha detto il procuratore
nazionale antimafia Piero Grasso, oggi a Palermo, a proposito
delle vittime del racket delle estorsioni.(ANSA).
FK
06-GEN-11 13:43
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antiracket,
estorsioni
MAFIA: GRASSO,FRENI A VERITA' SU FALLITO ATTENTATO A FALCONE
(ANSA) - PALERMO, 6 GEN - ''Ci sono stati processi a
Caltanissetta nei confronti di artificieri e di altre persone
che certamente non hanno contribuito all'accertamento della
verita'''. Lo ha detto il procuratore antimafia Piero Grasso,
oggi a Palermo, a proposito del fallito attentato sugli scogli
del litorale palermitano dell'Addaura a Giovanni Falcone, il 21
giugno 1989.
''Mi assumo - ha aggiunto - il merito di avere iniziato uno
stravolgimento della ricostruzione della dinamica iniziale
attraverso il collaboratore Fontana''.(ANSA).
FK
06-GEN-11 13:21
ANNIVERSARIO MATTARELLA: GRASSO, DELITTO POLITICO-MAFIOSO
PROCURATORE ANTIMAFIA, ANCHE VITO CIANCIMINO DEPISTO' INDAGINI
(ANSA) - PALERMO, 6 GEN - ''Quella mattina di 31 anni fa ero proprio davanti a questo scivolo di cancello a esaminare l'auto e tutto quello che era successo, perche' quel giorno ero di turno come giovane sostituto procuratore a Palermo. Dopo le prime indagini ho avuto delle intuizioni che pero' non si sono mai potute dimostrare. Cioe' che si tratta di un delitto politico-mafioso, non solo mafioso e non solo politico. Nemmeno all'interno di Cosa nostra si riescono ad avere notizie su questi fatti eccezionali per un'organizzazione criminale che spesso e' stato braccio armato di altri poteri''. Lo ha detto il procuratore antimafia Piero Grasso, oggi a Palermo per il 31/simo anniversario dell' uccisione del presidente della regione siciliana Piersanti Mattarella. ''E' questo il contesto - ha aggiunto - in cui va indagato questo omicidio che ha fermato un cambiamento e uno sviluppo. Ci dobbiamo chiedere in 31 anni cosa e' stato fatto per avviare quel cambiamento e quello sviluppo. Ma questo e' un altro discorso''. ''La particolarita' - ha proseguito - e la complessita' del movente o dei moventi dell'omicidio ha impedito che si facesse piena luce. Ci sono state azioni di depistaggio nel corso delle indagini. C'e' stata, in particolare, un'attivita' di depistaggio di Vito Ciancimino allora collante tra politica e mafia nell'attribuire alle Brigate rosse l'omicidio. Questo e' indicativo del tentativo di portare da un'altra parte i vertici investigativi dell'epoca''.(ANSA). FK 06-GEN-11 13:03
(ANSA) - PALERMO, 6 GEN - ''Quella mattina di 31 anni fa ero proprio davanti a questo scivolo di cancello a esaminare l'auto e tutto quello che era successo, perche' quel giorno ero di turno come giovane sostituto procuratore a Palermo. Dopo le prime indagini ho avuto delle intuizioni che pero' non si sono mai potute dimostrare. Cioe' che si tratta di un delitto politico-mafioso, non solo mafioso e non solo politico. Nemmeno all'interno di Cosa nostra si riescono ad avere notizie su questi fatti eccezionali per un'organizzazione criminale che spesso e' stato braccio armato di altri poteri''. Lo ha detto il procuratore antimafia Piero Grasso, oggi a Palermo per il 31/simo anniversario dell' uccisione del presidente della regione siciliana Piersanti Mattarella. ''E' questo il contesto - ha aggiunto - in cui va indagato questo omicidio che ha fermato un cambiamento e uno sviluppo. Ci dobbiamo chiedere in 31 anni cosa e' stato fatto per avviare quel cambiamento e quello sviluppo. Ma questo e' un altro discorso''. ''La particolarita' - ha proseguito - e la complessita' del movente o dei moventi dell'omicidio ha impedito che si facesse piena luce. Ci sono state azioni di depistaggio nel corso delle indagini. C'e' stata, in particolare, un'attivita' di depistaggio di Vito Ciancimino allora collante tra politica e mafia nell'attribuire alle Brigate rosse l'omicidio. Questo e' indicativo del tentativo di portare da un'altra parte i vertici investigativi dell'epoca''.(ANSA). FK 06-GEN-11 13:03
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