sabato 9 aprile 2011

MAFIA: GRASSO, ARRESTO PROVENZANO DIEDE SLANCIO A SPERANZA

PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA, MA QUANTI SONO I NUOVI BOSS?

(ANSA) - PALERMO, 9 APR - La cattura, cinque anni fa, di Bernardo Provenzano non solo affermo' il potere dello Stato ma contribui' ad allentare la ''sudditanza psicologica'' dei siciliani rispetto alla mafia. Furono questi, dice all'ANSA il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, gli effetti dell'arresto del padrino dopo 43 anni di latitanza. ''Dopo poco tempo - ricorda Grasso - molti giovani chiesero di lavorare nei terreni confiscati alla mafia. Era il segno che finalmente si era dato slancio alla speranza di emancipazione dal condizionamento mafioso''. La caduta di Provenzano fu anche un ''colpo durissimo'' per l'organizzazione perche', sottolinea il procuratore, il boss era considerato un fondamentale ''punto di riferimento per le grandi decisioni strategiche di Cosa nostra''. L'importanza del suo ruolo e' dimostrata dal fatto che per un certo periodo l'organizzazione e' arrivata vicino a una condizione di ''disfacimento''. ''Stavolta il regime del 41 bis ha messo in crisi - dice Grasso - anche la regola che il capo mandamento in carcere non perde la sua autorita' e il suo potere tanto che veniva sostituito da un reggente per la gestione ordinaria degli affari''. Il vuoto creato dalle grandi operazioni di polizia ha costretto la mafia a ricorrere, secondo Grasso, a un tentativo di ricostituzione di una ''cupola'' e di una struttura di comando. ''Si tratta - aggiunge - di un'operazione resa difficile dal fatto che sono venuti meno molti punti di riferimento. Ma non si puo' pensare che Cosa nostra abbia dichiarato la resa totale. E' possibile che, oltre a Matteo Messina Denaro, siano nati nuovi boss. Gianni Nicchi era una meteora subito tramontata. Ma quanti altri come Nicchi si stanno muovendo dietro le quinte?''. (ANSA). YP8-NU 09-APR-11 18:33