lunedì 13 giugno 2011
GIUSTIZIA:GRASSO,CON RIFORMA INDAGINI SU MAFIA PIU' DIFFICILI
(ANSA) - ROMA, 13 GIU - La riforma della giustizia
attualmente alla camera impone di "ripensare e riscrivere una
nuova strategia di lotta dello Stato contro la criminalita'
mafiosa cancellando con un tratto di penna le esperienze
significative, soprattutto negli anni delle stragi, che hanno
portato a storici risultati grazie al coordinamento, alla
tempestività e completezza delle indagini basate sulla
condivisione informazioni tra procure. Come si potrebbe, dopo
questo, realizzare operazioni contro la ndgrangheta e la camorra
senza il coordinamento delle procure e delle forze in campo
sotto la Direzione Nazionale Antimafia?". Lo chiede il
procuratore nazionale Antimafia,Piero Grasso, nella sua
audizione sul ddl sulla ''Riforma del Titolo IV della parte II
della Costituzione" alle Commissioni riunite Affari
costituzionali, Interni e Giustizia.
Questo disegno di riforma, dice Grasso, non solo "determina
di fatto una dipendenza del pm alla maggioranza politica di
turno" ma "se viene meno la dipendenza della polizia giudiziaria
dal pm" ci saranno "interferenze e sovrapposizioni
dell'attivita' di polizia tra i vari organi, ciascun ministro
avra' la propria polizia giudiziaria da utilizzare secondo
precise direttive che potrebbero bloccare indagini per alcuni
soggetti o al contrario avviarle contro altri". Inoltre, se con
la riforma si incide sull'obbligatorieta' dell'esercizio
dell'azione penale, il pm, secondo Grasso, perde la funzione di
"direzione e impulso alle indagini", con evidenti ricadute anche
sulle attribuzioni della Direzione Nazionale Antimafia.
Ripensare l'attivita' della Dna, alla luce della riforma, quindi
secondo Grasso, porterebbe ad un vero "salto nel buio".(ANSA).
Y84
13-GIU-11 16:28
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