lunedì 12 settembre 2011

MAFIA: GRASSO, MIGLIORARE COOPERAZIONE TRA ITALIA E GERMANIA

6 ARRESTI IN GERMANIA SOLO GRAZIE A INTERCETTAZIONI IN ITALIA

(ANSA) - BERLINO, 12 SET - Nella lotta alla criminalita' organizzata, la cooperazione tra Italia e Germania potrebbe essere molto piu' efficace se l'Italia recepisse le direttive Ue in materia di confisca dei beni e se la Germania riconoscesse il reato di associazione mafiosa e permettesse il sequestro di beni di soggetti indiziati. E' quanto emerso oggi, a Berlino, in un dibattito tra il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e il direttore della polizia criminale della capitale tedesca, Bernd Finger, invitati dall'Onorevole Laura Garavini (Pd) alla presentazione della 4.a Festa italiana della legalita' nell'ambito dell'iniziativa 'Mafia, Nein Danke!' della stessa Garavini, membro della commissione antimafia. ''L'arresto di sei persone legate alla 'Ndrangheta in Germania, a Singen (sud) e Francoforte (ovest), a marzo, e' stato possibile grazie a intercettazioni fatte da Reggio Calabria'', ha chiarito con un esempio il procuratore Grasso, ricordando come la legge tedesca sia piu' rigida in tema di intercettazioni e di sequestri, per cui e' richiesta una condanna definitiva. C'e' una cosa, pero', in cui la Germania si trova avanti rispetto all'Italia, ha fatto notare Finger: la ratifica della legge quadro europea 783/2006, che consente l'esecuzione di sentenze emesse in un Paese europeo anche negli altri Stati membri. Ma il Parlamento italiano non ha ancora approvato la direttiva, ha criticato Garavini, nemmeno dopo essersi impegnato a farlo con la legge comunitaria 2010: ''L'Italia e' la causa per cui non possono essere confiscati beni in Germania'', ha detto. ''Il nostro Paese impedisce a livello internazionale la lotta alla criminalita' organizzata - ha spiegato politica del Pd -, e rinuncia a miliardi preziosi'': la legge prevede che ''meta' dei beni sequestrati andrebbero al Paese che ha emesso l'ordine''. ''La cosa migliore che l'Unione europea potrebbe fare in termini di armonizzazione legislativa sarebbe la previsione in tutti i codici penali del reato di associazione mafiosa'', ha poi aggiunto Tano Grasso, presidente della Federazione delle associazioni antiracket italiane (Fai), invitato all'evento. Un tema pero' ostico a causa delle ''differenze culturali'', ha spiegato il procuratore Grasso: ''I giudici tedeschi fanno fatica a capire che l'associazione in se' e' il reato, perche' produce l'inquinamento di una societa'''.(ANSA). YYT-CB 12-SET-11 17:09