sabato 29 ottobre 2011
BORSELLINO: GRASSO, BASTA INDIFFERENZA CHI SA PARLI
(ANSA) - PALERMO, 29 OTT - ''E' arrivato il momento in cui
non si puo' piu' restare indifferenti. Potrebbe parlare qualcuno
che appartiene alla criminalita' organizzata o altri sistemi,
alla societa' in generale. Credo e continuo a credere nella
ricerca della verita'. Come si puo' restare indifferenti dopo
aver visto l'asfalto diventare rosso per il sangue dopo la
strage di Capaci? O dopo aver visto i brandelli di carne del
giudice Borsellino? La collaborazione serve da parte di tutti,
specie dopo tanti anni, in cui spariscono misteriosamente le
agende ed e' piu' difficile trovare la verita'''. Lo ha detto il
procuratore nazionale Piero Grasso, intervenuto a Palermo a un
incontro allo Steri intitolato 'Giustizia e pentiti, ieri e
oggi'.
'' Abbiamo bisogno di qualche spiraglio per approfondire le
indagini - ha aggiunto Grasso - occorrono i riscontri, come
abbiamo fatto con Spatuzza. Dopo l'omicidio Mattarella si e'
arrivati alla conservazione dell'esistente: e' bastato un
omicidio eccellente. E' un paradigma triste che purtroppo si
ripete negli anni della nostra storia''.(ANSA).
YP4-APE/GIM
29-OTT-11 20:30
GRASSO,NO BAVAGLIO INFORMAZIONE MA REGOLE
PRIVACY VA VIOLATA SOLO IN FAVORE DELL'INDAGATO
(ANSA) - PALERMO, 29 OTT - ''Il magistrato ha un grandissimo potere, entra nelle vite degli altri, scava nella privacy: e' un potere che va usato con cautela, che viene dato in funzione di una responsabilita' precisa e non per arrivare a una gogna mediatica''. Lo ha detto il procuratore nazionale Piero Grasso, nel suo intervento a Palermo a un incontro su Giustizia e pentitismo. ''Bisogna evitare - ha aggiunto - qualsiasi bavaglio dell'informazione, ma occorrono delle regole. Non credo sia giusto ne' rilevante che tutti coloro che conoscono l'indagato debbano sapere anche i fatti piu' intimi che lo riguardano. La privacy dei cittadini va violata solo quando l'indagine da' effetti positivi per l'indagato. Il fine della giustizia e' quello di fare processi e arrivare alla verita'''. YP4-TE 29-OTT-11 20:00
(ANSA) - PALERMO, 29 OTT - ''Il magistrato ha un grandissimo potere, entra nelle vite degli altri, scava nella privacy: e' un potere che va usato con cautela, che viene dato in funzione di una responsabilita' precisa e non per arrivare a una gogna mediatica''. Lo ha detto il procuratore nazionale Piero Grasso, nel suo intervento a Palermo a un incontro su Giustizia e pentitismo. ''Bisogna evitare - ha aggiunto - qualsiasi bavaglio dell'informazione, ma occorrono delle regole. Non credo sia giusto ne' rilevante che tutti coloro che conoscono l'indagato debbano sapere anche i fatti piu' intimi che lo riguardano. La privacy dei cittadini va violata solo quando l'indagine da' effetti positivi per l'indagato. Il fine della giustizia e' quello di fare processi e arrivare alla verita'''. YP4-TE 29-OTT-11 20:00
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GRASSO, CANDIDATURE POLITICHE PER OTTENERE IMMUNITA'
(ANSA) - PALERMO, 29 OTT - ''Oggi la candidatura politica
serve da copertura per avere l'immunita' parlamentare: e' un
processo che si e' capovolto. Non tocca alla magistratura fare
le liste o curare operazioni di cosiddetta 'bonifica politica',
pero' i cittadini che votano candidati discutibili puntano a un
vantaggio personale, fanno parte del meccanismo del voto di
scambio. E' un problema culturale difficile da smontare''. Lo ha
detto il procuratore nazionale Piero Grasso, intervenuto a
Palermo a un incontro su Giustizia e pentitismo. (SEGUE)
YP4-TE/GIM
29-OTT-11 19:46
BORSELLINO: GRASSO, ACCERTARE VERITA' E' IRRINUNCIABILE (2)
(ANSA) - PALERMO, 29 OTT - ''E' importante scoprire la
verita' - ha aggiunto Grasso - non solo sotto il profilo degli
esecutori materiali. Da anni chiediamo a tutta la societa' di
fare chiarezza, 'chi sa qualcosa, parli'. Il problema e'
riuscire da un punto di vista giudiziario a trovare anche le
prove''.
''Speriamo - ha aggiunto - che qualcuno abbia una
resipiscenza per fornire qualche ricordo. Ho avuto il privilegio
di sentire per primo Gaspare Spatuzza in questa sua
manifestazione di resipiscenza. Anche lui ci ha messo tanti
anni. Se l'avesse fatto subito dopo la cattura, come aveva
intenzione di fare in un primo momento, forse sarebbe cambiata
tutta la storia del processo e della mafia. Purtroppo ci sono
tempi che non dipendono dalla magistratura, ma dalla
possibilita' di accertare queste realta', partendo da alcuni
elementi, seppure indiziari''.
''Se qualche mafioso si scrollasse di dosso questa regola
dell'omerta' - ha aggiunto Grasso - forse potremmo ricominciare
tante indagini. Parecchi omicidi eccellenti sono rimasti coperti
dal mistero: penso agli omicidi La Torre, Mattarella, Dalla
Chiesa. Il monito 'chi sa parli', che ripetiamo da anni, e'
rivolto a tutta la societa'''. (ANSA).
YP4-TE/GIM
29-OTT-11 19:05
BORSELLINO: GRASSO, ACCERTARE VERITA' E' IRRINUNCIABILE
(ANSA) - PALERMO, 29 OTT - ''Tendere all'accertamento della
verita' e' un valore irrinunciabile, dovrebbe essere un
imperativo categorico da seguire anche dopo tanti anni''. Lo ha
detto il procuratore Piero Grasso, intervenuto a margine di un
incontro allo Steri di Palermo sui collaboratori di giustizia.
Interpellato sulla sospensione della pena per i sette
ergastolani accusati per la strage di via D'Amelio, Grasso ha
aggiunto: ''La sospensione della carcerazione dei condannati in
via definitiva segue la giurisprudenza della Cassazione che
prevede non si possa fare un giudizio di revisione se prima non
diventa definitivo l'accertamento dei fatti che portano alla
revisione. E' una posizione estremamente garantista che pero' in
relazione alle cose accertate e' corretta, del resto sono state
scarcerate persone che hanno scontato parecchi anni di carcere e
taluni di questi, pare, anche ingiustamente''.
E sulle dichiarazioni del collaboratore Stefano Lo Verso, il
procuratore ha dichiarato: ''I rapporti tra mafia e politica non
sono mai cessati, non mi pare nulla di nuovo. Lo Verso parla di
alcuni anni fa, sono solo le indagini che possono scoprire se si
tratta di rapporti 'indecenti'. Ricordo ancora i pizzini di
Bernardo Provenzano, dove qualcuno gli chiedeva indicazioni di
voto; purtroppo, non abbiamo potuto trovare la risposta''.
(ANSA).
YP4-TE/GIM
29-OTT-11 18:59
TANGENTI: GRASSO, MAI NASCOSTO INTERCETTAZIONI
(ANSA) - PALERMO, 29 OTT - ''Le conversazioni del professor
Lapis con tre politici siciliani (Carlo Vizzini, Saverio Romano
e Salvatore Cuffaro) non furono trascritte ne' comunque
segnalate dai carabinieri incaricati delle indagini e
dell'esecuzione delle intercettazioni, come dagli stessi
dichiarato in atti processuali. Pertanto, ne' i titolari del
procedimento, i colleghi Pignatone, Lari, Prestipino, Sava e
Buzzolani, ne' tantomeno io, venimmo mai a conoscenza
dell'esistenza di quelle intercettazioni''.
Lo precisa il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso in
merito all'articolo di Marco Travaglio ''Non nominare il pm
invano'' pubblicato dall'ultimo numero de L'Espresso.
Nell'articolo, Travaglio afferma che le intercettazioni di Lapis
(che ora la procura di Palermo ha chiesto al Parlamento di poter
utilizzare nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta corruzione
dei tre politici, che avrebbero ricevuto soldi da Massimo
Ciancimino) ''risalgono al 2003-2004, quando si indagava su
Ciancimino jr per il riciclaggio del tesoro del padre''.
''Perche' sono giunte alle Camere soltanto ora, sette anni
dopo?'' chiede Travaglio sottolineando che in quegli anni
''l'indagine e' coordinata dall'allora procuratore Piero Grasso
e dal fedele aggiunto Giuseppe Pignatone. Che usano le
intercettazioni per incriminare e far arrestare il giovane
Ciancimino ma non per indagare i tre politici. Perche'?''.
Dal canto suo Grasso ricorda inoltre che il procedimento ''si
e' concluso con la condanna di Ciancimino e di Lapis confermata
dalla Cassazione'' e che ''dal luglio 2004 Cuffaro (poi
condannato in via definitiva n.d.r.) era indagato dalla Procura
di Palermo'' (all'epoca diretta dallo stesso Grasso n.d.r.).
Il procuratore fa notare inoltre che il ministro Romano e'
stato indagato nel 2005 dall'ufficio inquirente palermitano
prima che Grasso fosse nominato capo della Dna e che
l'archiviazione del fascicolo e' stata chiesta solo nel 2011.
''E' stato il gip - precisa - a rigettare la richiesta''.
Il magistrato specifica anche che la circolare a sua firma
richiamata dall'articolo (scrive Travaglio che nella circolare
Grasso ''ordinava di non citare mai nei probgliatti e nelle
richieste di proroga le telefonate in cui comparissero le voci
di parlamentari prima che il Parlamento avesse concesso
l'autorizzazione'') ''dava corretta esecuzione alla normativa
allora vigente, emanata proprio per evitare l'inevitabile
acquisizione agli atti, e quindi la pubblicazione, di
conversazioni in cui i parlamentari erano interlocutori di
soggetti intercettati''. La legge venne cambiata solo dopo la
sentenza della Corte Costituzionale del novembre del 2007.
''Contrariamente a quanto prospettato nell'articolo, - spiega
- la circolare disponeva che la polizia giudiziaria, prima di
riversarne il contenuto nelle informative delle indagini
delegate, riferisse per iscritto sulle intercettazioni in cui
fossero state registrate conversazioni di parlamentari proprio
al fine di valutare la possibilita' di richiedere alla Camera di
appartenenza l'autorizzazione all'utilizzazione''.(ANSA).
SR
29-OTT-11 17:23
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