lunedì 30 gennaio 2012

CRISI: GRASSO, MANOVRE INUTILI COLPENDO ECONOMIA ILLEGALE

NON PIU' SACRIFICI SE SI INTERVIENE SU EVASIONE O CORRUZIONE

(ANSA) - NAPOLI, 30 GEN - Riciclaggio del denaro delle mafie, evasione fiscale e corruzione: basterebbe intervenire su una sola di queste emergenze, il cui fatturato rende ''una cifra risibile la recente manovra da lacrime e sangue'' per dare un sostegno enorme alla nostra economia. Questa, in sintesi, l'opinione del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso che ha partecipato stasera a Napoli alla presentazione del suo libro ''Soldi sporchi'', scritto con Enrico Bellavia. All'incontro sono intervenuti il procuratore aggiunto di Napoli Giovanni Melillo, il presidente della Federazione antiracket Tano Grasso, e i giornalisti Lirio Abbate e Ottavio Ragone. Grasso ha illustrato, dati alla mano, le dimensioni dell'economia illegale nel nostro paese: secondo la Banca d'Italia, il fatturato del riciclaggio e' di 150 miliardi di euro, il 10 per cento del Pil nazionale; l'imponibile sottratto al fisco e' di 270 miliardi con una evasione di 120 miliardi; i costi della corruzione sono quantificati in 50-60 miliardi. ''Un totale di 500 miliardi di euro - ha detto Grasso - un terzo del Pil nazionale e' sommerso e sfugge ad ogni tipo di controllo'' Ed ha sottolineato come ''l'ultima manovra finanziaria da lacrime e sangue e' di 32-35miliardi'', una ''cifre risibile'' se confrontata con i proventi dell'economia illegale. Il procuratore si e' poi soffermato piu' nel dettaglio sui sistemi illegali, sugli espedienti utilizzati per riciclare il denaro sporco, tra cui 'le sottofatturazioni per creare il nero e pagare tangenti estero su estero, perche' ormai - ha spiegato - i soldi non passano piu' per l'Italia''. Il procuratore antimafia ha messo l'accento sulla distanza che separa l'Italia da altri paesi per quanto concerne la possibilita' di indagare e intercettare all'estero i flussi di denaro a causa della carenza di trattati che regolino i rapporti con i diversi Stati. ''La criminalita' organizzata ha prodotto un veleno, noi abbiamo trovato l'antidoto ma non possiamo usarlo''. ''Mentre altri Paesi - ha aggiunto - hanno fatto passi avanti in tal senso, l'Italia e' rimasta indietro'' e cio' e' conseguenza di una ''carenza'' di governo e parlamento. Grasso ha ricordato che ''chi ha liquidita' ha potere'' e che grazie alla disponibilita' di soldi le mafie si impossessano di aziende ''dove i vecchi proprietari diventano dipendenti e sono costretti a fare da scudo''. E a tal proposito ha parlato di ''rischio di mafizzazione dell'economia legale''. Il procuratore aggiunto Melillo ha evidenziato soprattutto come ''nel riciclaggio vi sia l'impatto fondamentale del narcotraffico''. Sulla base di dati delle Nazioni Unite, Melillo ha osservato che ''40 anni di proibizionismo hanno portato ad un aumento della produzione, della vendita e del consumo di droga e all'inquinamento del mercato finanziario. Sarebbe forse il momento di ridiscutere il proibizionismo: oggi, tra l'altro, la principale fonte del terrorismo jihadista e' rappresentata dal traffico di stupefacenti''. (ANSA). LN 30-GEN-12 20:32