mercoledì 16 maggio 2012

ONU: GRASSO, COOPERAZIONE CHIAVE CONTRO CRIMINALITA'

(ANSA) - NEW YORK, 16 MAG - ''Le questioni riguardanti la sicurezza sollevate dalla criminalita' organizzata transnazionale in America Centrale superano i confini dei singoli Paesi membri del Sica (Central American Integration System), investendo sia la regione nel suo complesso che tutta la comunita' internazionale'': con queste parole il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha preso la parola alle Nazioni Unite durante il dibattito organizzato dall'Italia sulla sicurezza in Centro America. Grasso ha parlato della storia italiana nella lotta alla criminalita', partendo proprio dal patrimonio di esperienze operative, legislative, investigative e giudiziarie costruito dalla Direzione Nazionale Antimafia (Dna), di cui e' a capo, contro le molteplici sfaccettature dei reati che vanno dal traffico di droga al riciclaggio di denaro sporco, dalla corruzione al traffico di esseri umani, dal sequestro alla confisca dei beni. ''Questi strumenti sono stati conquistati duramente con il sangue dei nostri martiri: cittadini comuni, politici, sacerdoti, imprenditori, giornalisti, poliziotti e chiunque osasse opporsi alla mafia, compresi dodici giudici e pubblici ministeri solo nella Sicilia Occidentale'', ha sottolineato Grasso ricordando che ''i nostri successi sono stati resi efficaci dagli strumenti legislativi che queste anime coraggiose hanno contribuito a sviluppare''. (ANSA). COR-DP 16-MAG-12 19:54

MAFIA: GRASSO, FALCONE UCCISO ANCHE PER FERMARE TANGENTOPOLI

(ANSA) - PALERMO, 16 MAG - ''Certamente Falcone, come Borsellino, erano dei nemici da bloccare per quello che potevano continuare a fare. Ma l'attentato di Capaci, per le modalita' non usuali per Cosa Nostra, fu anche un messaggio di tipo terroristico non tanto eversivo quanto conservativo per frenare le spinte che venivano fuori da tangentopoli contro una politica che era in crisi''. Queste le valutazioni del Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso in un'intervista rilasciata al Corriere.it. ''Per noi e' lacerante intuire ma non potere ancora dimostrare'', afferma Grasso secondo il quale ''la strategia stragista sia iniziata prima di Capaci e cioe' con l'omicidio Lima. E' li' che scatta un segnale per cui lo stesso Falcone mi disse 'Adesso puo' succedere di tutto' ''. Grasso racconta anche dei suoi rapporti personali: ''Falcone suscitava tanta invidia perche' essendo un fuoriclasse metteva in luce la mediocrita' degli altri''. Nel corso dell'intervista Grasso mostrato anche l'accendino di Falcone. ''Per e' una reliquia. Me lo lascio' Giovanni alcuni giorni prima dell'attentato. Aveva smesso di fumare e mi disse: 'Tienilo tu, me lo restituirai se dovessi riprendere a fumare'. Ogni tanto penso di doverglielo ridare. Lo tengo sempre in tasca e mi aiuta a superare i momenti difficili pensando anche a tutti gli attacchi che subi' Falcone''. (ANSA). NU 16-MAG-12 11:16