giovedì 17 maggio 2012

>ANSA-INTERVISTA/ GRASSO, OGGI NEMICO E' MAFIA DEGLI AFFARI

FALCONE DICEVA,'BISOGNA SEGUIRE DENARO';C'E'ANCORA TANTO DA FARE (di Valeria Robecco)

(ANSA) - NEW YORK, 17 MAG - La sfida oggi sul piano nazionale e internazionale e' quella di combattere un nemico in continuo mutamento, una mafia degli affari in evoluzione e camaleontica che, per stare al passo con i tempi, si riesce a mimetizzare all'ombra della societa' civile e a infiltrare negli ambienti imprenditoriali. E' il messaggio del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, a New York per partecipare a un dibattito organizzato dall'Onu sulla criminalita' trasnazionale, a cui ha preso parte anche il Guardasigilli Paola Severino. ''Non farei una distinzione tra vecchia e nuova mafia - ha detto all'ANSA Grasso -. I fini sono sempre gli stessi, ma la criminalita' organizzata ha la capacita' di adattarsi a tutti i cambiamenti sociali ed economici, e quindi ai mercati. In questo senso oggi e' una mafia degli affari''. Il Procuratore sottolinea che ''in Italia - per usare una metafora - abbiamo in un certo senso provocato il veleno, trovato l'antidoto attraverso una serie di misure che tutto il mondo ci invidia e che sono state frutto di un lavoro continuo anche sul sangue dei nostri martiri. Non sono solo Falcone e Borsellino, ma i 12 giudici uccisi nella Sicilia occidentale e tutte le altre persone, imprenditori, politici, giornalisti e anche cittadini innocenti''. Un sistema secondo Grasso costruito gia' ai tempi di Falcone, ma che oggi deve sempre piu' essere perfezionato: ''Per esempio con norme sull'antiriciclaggio o sul voto di scambio politico-mafioso, sulla corruzione, sull'evasione fiscale, sulla reintroduzione del falso in bilancio: leggi che servono a darci gli strumenti per meglio incidere sulle organizzazioni criminali''. ''C'e' tanto ancora da fare'', sottolinea. ''Falcone lo diceva molti anni fa, segui il denaro per trovare la mafia'': la soluzione quindi e' cercare i soldi, ma il problema e' trovarli, e questo e' un problema transnazionale, perche' i reati vengono commessi in piu' Paesi e coinvolgono piu' Paesi. Sul piano internazionale evidentemente non si puo' solo arrivare ad una serie di intese, ma serve una legislazione interna ad ogni Paese. I proventi della malavita vengono riciclati in Stati franchi nei quali si nascondono i mafiosi latitanti o i soldi sporchi che poi vengono riciclati. ''Abbiamo bisogno di norme omogenee, e di ottenere una forma di cooperazione, in maniera tale da poter agire e seguire la criminalita' organizzata in tutte le sue manifestazioni anche all'estero'', spiega Grasso, sottolineando che oggi la mafia cerca di effettuare i traffici in Paesi poveri e con una democrazia debole perche' con il potere economico ha poi il progetto di condizionare anche il potere politico. ''L'Onu da questo punto di vista ha uno strumento importantissimo che e' la convenzione di Palermo del 2000, voluta proprio da Falcone'', ribadisce il Procuratore. Ma non basta che le varie Nazioni firmino e ratifichino il documento se poi nella loro legislazione interna non approvano norme che possano consentire reciprocita' nella cooperazione. ''Il nostro scopo - conclude - e' far applicare nel mondo la Convenzione di Palermo, che contiene gia' tutti quegli elementi che noi utilizziamo nella repressione del fenomeno mafioso''. (ANSA). SV 17-MAG-12 13:01

MAFIA: GRASSO ALL'ONU, PER BATTERLA SERVONO LEGGI OMOGENEE

(ANSA) - NEW YORK, 17 MAG - La lotta contro la criminalita' organizzata coinvolge il piano nazionale e transnazionale perche' ormai i reati vengono commessi in piu' Paesi e coinvolgono piu' Paesi. Per questo servono leggi omogenee: lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso a margine della conferenza sulla sicurezza in Centro America, cui ha partecipato al Palazzo di Vetro di New York insieme al ministro della Giustizia, Paola Severino. ''Non farei una distinzione tra vecchia e nuova mafia - ha spiegato all'ANSA - I fini sono sempre gli stessi, ma la criminalita' organizzata ha la capacita' di adattarsi a tutti i cambiamenti sociali ed economici, e quindi ai mercati. In questo senso oggi e' una mafia degli affari''. (ANSA). COR-CU/SV 17-MAG-12 12:22

Intervista a Famiglia Cristiana