FALCONE DICEVA,'BISOGNA SEGUIRE DENARO';C'E'ANCORA TANTO DA FARE
(di Valeria Robecco)
(ANSA) - NEW YORK, 17 MAG - La sfida oggi sul piano nazionale
e internazionale e' quella di combattere un nemico in continuo
mutamento, una mafia degli affari in evoluzione e camaleontica
che, per stare al passo con i tempi, si riesce a mimetizzare
all'ombra della societa' civile e a infiltrare negli ambienti
imprenditoriali. E' il messaggio del Procuratore nazionale
antimafia Piero Grasso, a New York per partecipare a un
dibattito organizzato dall'Onu sulla criminalita' trasnazionale,
a cui ha preso parte anche il Guardasigilli Paola Severino.
''Non farei una distinzione tra vecchia e nuova mafia - ha
detto all'ANSA Grasso -. I fini sono sempre gli stessi, ma la
criminalita' organizzata ha la capacita' di adattarsi a tutti i
cambiamenti sociali ed economici, e quindi ai mercati. In questo
senso oggi e' una mafia degli affari''. Il Procuratore
sottolinea che ''in Italia - per usare una metafora - abbiamo in
un certo senso provocato il veleno, trovato l'antidoto
attraverso una serie di misure che tutto il mondo ci invidia e
che sono state frutto di un lavoro continuo anche sul sangue dei
nostri martiri. Non sono solo Falcone e Borsellino, ma i 12
giudici uccisi nella Sicilia occidentale e tutte le altre
persone, imprenditori, politici, giornalisti e anche cittadini
innocenti''. Un sistema secondo Grasso costruito gia' ai tempi
di Falcone, ma che oggi deve sempre piu' essere perfezionato:
''Per esempio con norme sull'antiriciclaggio o sul voto di
scambio politico-mafioso, sulla corruzione, sull'evasione
fiscale, sulla reintroduzione del falso in bilancio: leggi che
servono a darci gli strumenti per meglio incidere sulle
organizzazioni criminali''. ''C'e' tanto ancora da fare'',
sottolinea. ''Falcone lo diceva molti anni fa, segui il denaro
per trovare la mafia'': la soluzione quindi e' cercare i soldi,
ma il problema e' trovarli, e questo e' un problema
transnazionale, perche' i reati vengono commessi in piu' Paesi e
coinvolgono piu' Paesi.
Sul piano internazionale evidentemente non si puo' solo
arrivare ad una serie di intese, ma serve una legislazione
interna ad ogni Paese. I proventi della malavita vengono
riciclati in Stati franchi nei quali si nascondono i mafiosi
latitanti o i soldi sporchi che poi vengono riciclati. ''Abbiamo
bisogno di norme omogenee, e di ottenere una forma di
cooperazione, in maniera tale da poter agire e seguire la
criminalita' organizzata in tutte le sue manifestazioni anche
all'estero'', spiega Grasso, sottolineando che oggi la mafia
cerca di effettuare i traffici in Paesi poveri e con una
democrazia debole perche' con il potere economico ha poi il
progetto di condizionare anche il potere politico. ''L'Onu da
questo punto di vista ha uno strumento importantissimo che e' la
convenzione di Palermo del 2000, voluta proprio da Falcone'',
ribadisce il Procuratore. Ma non basta che le varie Nazioni
firmino e ratifichino il documento se poi nella loro
legislazione interna non approvano norme che possano consentire
reciprocita' nella cooperazione. ''Il nostro scopo - conclude -
e' far applicare nel mondo la Convenzione di Palermo, che
contiene gia' tutti quegli elementi che noi utilizziamo nella
repressione del fenomeno mafioso''. (ANSA).
SV
17-MAG-12 13:01
giovedì 17 maggio 2012
>ANSA-INTERVISTA/ GRASSO, OGGI NEMICO E' MAFIA DEGLI AFFARI
MAFIA: GRASSO ALL'ONU, PER BATTERLA SERVONO LEGGI OMOGENEE
(ANSA) - NEW YORK, 17 MAG - La lotta contro la criminalita'
organizzata coinvolge il piano nazionale e transnazionale
perche' ormai i reati vengono commessi in piu' Paesi e
coinvolgono piu' Paesi. Per questo servono leggi omogenee: lo ha
detto il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso a margine
della conferenza sulla sicurezza in Centro America, cui ha
partecipato al Palazzo di Vetro di New York insieme al ministro
della Giustizia, Paola Severino.
''Non farei una distinzione tra vecchia e nuova mafia - ha
spiegato all'ANSA - I fini sono sempre gli stessi, ma la
criminalita' organizzata ha la capacita' di adattarsi a tutti i
cambiamenti sociali ed economici, e quindi ai mercati. In questo
senso oggi e' una mafia degli affari''. (ANSA).
COR-CU/SV
17-MAG-12 12:22
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