NESSUN RITARDO IN INDAGINI, DECISIVI DETTAGLI SPATUZZA
(ANSA) - ROMA, 12 NOV - "E' un passo avanti verso la ricerca
della verità sulle stragi che non si ferma e va avanti cercando
di accertare tutte le responsabilità: anche se da tempo sapevamo
che c'era questa pratica di bombe inesplose, reperti della
Seconda guerra mondiale che venivano pescati dalle reti a
strascico dei pescatori, solo le dichiarazioni del collaboratore
Gaspare Spatuzza hanno consentito di arrivare, attraverso le
indagini sui luoghi e i riscontri, ad identificare Cosimo
D'Amato". Lo sottolinea il Procuratore nazionale antimafia
Pietro Grasso commentando l'arresto di D'Amato, come fornitore
di parte dell'esplosivo usato nella stagione stragista, e
spiegando che "non ci sono stati ritardi" nelle indagini sulla
provenienza del tritolo usato da Cosa Nostra.
"Spatuzza ha parlalo solo in tempi recenti - rileva Grasso -
indicando, in maniera via via sempre più particolareggiata, il
fatto e i luoghi, ma conosceva soltanto un certo 'Cosimo da
porticello' visto tanti anni prima. Il nome completo del
fornitore e la ricerca della sua identità è stata laboriosa da
accertare: mica si potevano arrestare tutti i pescatori sulla
base di generiche dichiarazioni provenienti, in precedenza, da
altri collaboratori!". "Anche perchè la ricerca era molto
delicata perchè significava una imputazione per tutte le stragi,
come è avvenuto", conclude Grasso.
Per quanto riguarda i dettagli, "i chili di polvere esplosiva
ripescati e riutilizzati dalla mafia negli attentati -
ricostruisce Grasso - sono circa 150 usati in quattro bombe,
confezionate anche con altro esplosivo. I fusti delle bombe sono
stati aperti e il contenuto pietrificato è stato 'mazzolato' per
ridurlo in polvere con la quale sono stati confezionati gli
ordigni esplosivi".
NM
12-NOV-12 19:40