lunedì 12 novembre 2012

MAFIA: STRAGI '93; GRASSO, PASSO AVANTI IN RICERCA VERITA'

NESSUN RITARDO IN INDAGINI, DECISIVI DETTAGLI SPATUZZA

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - "E' un passo avanti verso la ricerca della verità sulle stragi che non si ferma e va avanti cercando di accertare tutte le responsabilità: anche se da tempo sapevamo che c'era questa pratica di bombe inesplose, reperti della Seconda guerra mondiale che venivano pescati dalle reti a strascico dei pescatori, solo le dichiarazioni del collaboratore Gaspare Spatuzza hanno consentito di arrivare, attraverso le indagini sui luoghi e i riscontri, ad identificare Cosimo D'Amato". Lo sottolinea il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso commentando l'arresto di D'Amato, come fornitore di parte dell'esplosivo usato nella stagione stragista, e spiegando che "non ci sono stati ritardi" nelle indagini sulla provenienza del tritolo usato da Cosa Nostra. "Spatuzza ha parlalo solo in tempi recenti - rileva Grasso - indicando, in maniera via via sempre più particolareggiata, il fatto e i luoghi, ma conosceva soltanto un certo 'Cosimo da porticello' visto tanti anni prima. Il nome completo del fornitore e la ricerca della sua identità è stata laboriosa da accertare: mica si potevano arrestare tutti i pescatori sulla base di generiche dichiarazioni provenienti, in precedenza, da altri collaboratori!". "Anche perchè la ricerca era molto delicata perchè significava una imputazione per tutte le stragi, come è avvenuto", conclude Grasso. Per quanto riguarda i dettagli, "i chili di polvere esplosiva ripescati e riutilizzati dalla mafia negli attentati - ricostruisce Grasso - sono circa 150 usati in quattro bombe, confezionate anche con altro esplosivo. I fusti delle bombe sono stati aperti e il contenuto pietrificato è stato 'mazzolato' per ridurlo in polvere con la quale sono stati confezionati gli ordigni esplosivi". NM 12-NOV-12 19:40