LEI PASSEGGIA CON SCORTA MINIMA; GRASSO 'CASUAL' IN JEANS
(Di Alessandra Chini)
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Laura Boldrini sceglie di lasciare
nel parcheggio della Camera l'auto blu e sale al Quirinale a
piedi con una scorta minima. Pietro Grasso non rinuncia,
nonostante sia la sua prima uscita ufficiale da seconda carica
dello Stato a partecipare e intervenire a un convegno
sull'emergenza sicurezza a Roma programmato da tempo.
I due neo-presidenti di Camera e Senato, insomma, vivono il
loro primo giorno di insediamento all'insegna della normalita'.
Sorridente e con il consueto look casual, jeans scuri e scarpe
sportive, l'ex capo dell'Antimafia Grasso passa la mattinata in
una teatro a San Giovanni. Risponde volentieri alle domande dei
cronisti e interviene dal palco ricordando tra l'altro tutte le
tappe del mancato attentato nei suoi confronti a Monreale nel
1993. Nel pomeriggio e' ricevuto per un incontro di cortesia dal
presidente Giorgio Napolitano. Anche la Boldrini viene poco dopo
ricevuta dal capo dello Stato. E decide di andare dalla Camera
al Colle a piedi passando per le strade ancora affollate dopo la
fine della maratona di Roma.
Sono in pochi, in realta', a riconoscerla. Cammina parlando
con il segretario generale della Camera e a seguirli c'e' una
scorta minimal. Qualcuno la saluta. Una signora le stringe la
mano e le fa gli auguri. ''Che bella donna!'', esclama poi
girandosi. Cappotto bianco e nero, pantaloni di velluto nero e
maglione a collo alto. Trucco semplice, grandi orecchini
pendenti rotondi. Al suo ingresso al Quirinale viene salutata da
un applauso da alcuni cittadini che stanno sostando dietro le
transenne e lei risponde sorridendo con un gesto della mano. Al
termine dell'incontro Grasso e la Boldrini escono insieme al
presidente e alla moglie Clio nella piazza per il cambio della
guardia, sorridenti mentre centinaia di persone intonano l'inno
di Mameli suonato dalla fanfara dei Carabinieri. (ANSA).
CIA
17-MAR-13 18:14
domenica 17 marzo 2013
ANSA-LA STORIA/ GRASSO, LA MIA VITA PER TRATTATIVA STATO-MAFIA
IL CONFRONTO CON PENTITO LA BARBERA CHE DICE 'LA VITTIMA E' LUI'
(Di Giuliana Palieri)
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - ''Dopo Falcone e Borsellino'' sarebbe toccato, nel gennaio '93, all'allora sostituto procuratore antimafia Pietro Grasso, il giudice del maxiprocesso e dei 19 ergastoli. La sua vita doveva servire per ridare vigore alla ''trattativa Stato-mafia'' che languiva. Pietro Grasso, nella sua prima uscita pubblica da presidente del Senato (un dibattito sull'emergenza sicurezza a Roma), ha raccontato per la prima volta le tappe del mancato attentato di Monreale organizzato da Riina per oliare ''la famosa trattativa'' che stava segnando il passo. Allora Toto' Riina intervenne e disse, ''ci vorrebbe un altro colpettino'', e quel ''colpettino' ero io - ha spiegato Grasso - diventato oggetto della trattativa Stato-mafia''. Quindi si e' soffermato sulla 'vera storia' raccontando dettagli del mancato attentato: ''Non si riusciva a capire chi fosse il giudice 'che sta a Monreale' che doveva subire l'attentato. Io fui chiamato da uomini della Dia per un colloquio investigativo per vedere se riuscivo, come palermitano a individuare il nome del magistrato; quando entrai nel luogo segreto mi presentarono al collaboratore di giustizia come dott. Grasso, e questi si da' una manata sulla fronte e dice 'lui e', lui e' e non riusciva piu' a raccontare perche' davanti aveva la vittima designata. Io lo spingevo per farlo parlare, una scena kafkiana... poi comincio' a raccontare la storia, ossia che si era preparato un attentato in una stradina di Monreale: li' ci stava effettivamente la famiglia di mia moglie e c'era mia suocera malata che io andavo a trovare molto spesso. Lui racconta che avevano ideato l'attentato mettendo l'esplosivo in un tombino coperto da un Fiorino Fiat con il fondo tagliato per lavorare senza essere visti. Poi si e' posto il problema del telecomando perche' li' davanti c'era una Banca e temevano che il sistema di allarme potesse influenzare il telecomando ('qualche volta la Banca fa qualcosa di positivo', ha ironizzato Grasso). Allora vanno a Catania a prendere un telecomando piu' potente (per le dighe) e sulla strada del ritorno vengono pure fermati da una pattuglia della polizia ma nessuno si accorge di niente. Dopo qualche tempo viene arrestata tutta la banda in un blitz che coinvolge anche lo stesso La Barbera e gli altri che poi si misero a collaborare''. Quindi l'arresto di Riina nel'93, la morte della suocera e il conseguente stop alle visite di Monreale. ''Questa e' la storia di come la vita e' fatta di coincidenze. Per fortuna - ha concluso sorridendo - sono qui a raccontarlo''. (ANSA). PAE 17-MAR-13 17:51
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - ''Dopo Falcone e Borsellino'' sarebbe toccato, nel gennaio '93, all'allora sostituto procuratore antimafia Pietro Grasso, il giudice del maxiprocesso e dei 19 ergastoli. La sua vita doveva servire per ridare vigore alla ''trattativa Stato-mafia'' che languiva. Pietro Grasso, nella sua prima uscita pubblica da presidente del Senato (un dibattito sull'emergenza sicurezza a Roma), ha raccontato per la prima volta le tappe del mancato attentato di Monreale organizzato da Riina per oliare ''la famosa trattativa'' che stava segnando il passo. Allora Toto' Riina intervenne e disse, ''ci vorrebbe un altro colpettino'', e quel ''colpettino' ero io - ha spiegato Grasso - diventato oggetto della trattativa Stato-mafia''. Quindi si e' soffermato sulla 'vera storia' raccontando dettagli del mancato attentato: ''Non si riusciva a capire chi fosse il giudice 'che sta a Monreale' che doveva subire l'attentato. Io fui chiamato da uomini della Dia per un colloquio investigativo per vedere se riuscivo, come palermitano a individuare il nome del magistrato; quando entrai nel luogo segreto mi presentarono al collaboratore di giustizia come dott. Grasso, e questi si da' una manata sulla fronte e dice 'lui e', lui e' e non riusciva piu' a raccontare perche' davanti aveva la vittima designata. Io lo spingevo per farlo parlare, una scena kafkiana... poi comincio' a raccontare la storia, ossia che si era preparato un attentato in una stradina di Monreale: li' ci stava effettivamente la famiglia di mia moglie e c'era mia suocera malata che io andavo a trovare molto spesso. Lui racconta che avevano ideato l'attentato mettendo l'esplosivo in un tombino coperto da un Fiorino Fiat con il fondo tagliato per lavorare senza essere visti. Poi si e' posto il problema del telecomando perche' li' davanti c'era una Banca e temevano che il sistema di allarme potesse influenzare il telecomando ('qualche volta la Banca fa qualcosa di positivo', ha ironizzato Grasso). Allora vanno a Catania a prendere un telecomando piu' potente (per le dighe) e sulla strada del ritorno vengono pure fermati da una pattuglia della polizia ma nessuno si accorge di niente. Dopo qualche tempo viene arrestata tutta la banda in un blitz che coinvolge anche lo stesso La Barbera e gli altri che poi si misero a collaborare''. Quindi l'arresto di Riina nel'93, la morte della suocera e il conseguente stop alle visite di Monreale. ''Questa e' la storia di come la vita e' fatta di coincidenze. Per fortuna - ha concluso sorridendo - sono qui a raccontarlo''. (ANSA). PAE 17-MAR-13 17:51
GRASSO, A ROMA CRIMINALITA' MAFIOSA, STRANIERA E LOCALE
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - ''Si diceva che la mafia a Roma non
esiste, invece piano piano siamo venuti a scoprire come nella
capitale ci siano tutte le criminalita': mafiose, straniere e
locali''. Lo ha affermato il presidente del Senato Pietro Grasso
nel corso di un dibattito sull'emergenza sicurezza a Roma.
Grasso ha sottolineato che questa criminalita' deve essere posta
sotto controllo, ma che rispetto alla tolleranza zero sarebbe
preferibile una ''sicurezza integrata, con una maggiore presenza
di polizia e forze dell'ordine'' Occorre pero' anche che ''la
societa' si organizzi e pianifichi il problema sicurezza con un
apporto pubblico e una partecipazione globale''.
Grasso ha parlato anche del fenomeno della ''poverta'
criminogena'': ''e' stato un pugno nello stomaco scoprire che in
alcune periferie di Roma una vecchietta di 80 anni che non
riusciva ad andare avanti con la pensioncina insieme ai cornetti
distribuiva la cocaina, o donne che per sfamare i propri figli
andavano a rubare''. (ANSA).
PAE/FLO
17-MAR-13 12:39
STATO-MAFIA: GRASSO,TRATTATIVA LANGUIVA, IO NEL MIRINO RIINA (2)
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - ''C'e' stato un momento in cui ero
finito nel giochino - ha proseguito Grasso riferendosi alla
trattativa Stato-mafia - ma per fortuna l'attentato falli' e
sono qui e posso raccontarlo''.
Grasso ha ripercorso passo passo le fasi della preparazione
dell'attentato mancato di Monreale, ricordando che in quel
periodo la suocera stava molto male e lui andava regolarmente a
trovarla.
''Era stato posizionato un Fiorino Fiat sopra un tombino per
poter predisporre l'esplosivo, ma poi ci fu un problema sul
telecomando e i tempi furono ritardati. Nel frattempo mia
suocera' mori'''. ''Questa e' la storia - ha rimarcato - di come
la vita e' fatta di coincidenze''. (ANSA).
PAE/FLO
17-MAR-13 12:37
STATO-MAFIA: GRASSO,TRATTATIVA LANGUIVA, IO NEL MIRINO RIINA
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - ''Dopo Falcone e Borsellino, saputo
che quella famosa trattativa languiva, Toto' Riina disse, 'ci
vorrebbe un altro colpettino'. Ero io diventato oggetto della
trattativa Stato-mafia: questa e' una cosa inedita''. Lo ha
affermato il presidente del Senato Pietro Grasso nel corso di un
dibattito sull'emergenza sicurezza a Roma (la sua prima uscita
pubblica per un evento programmato tempo addietro). Grasso nel
suo intervento ha ripercorso le tappe del mancato attentato di
Monreale del quale doveva essere vittima. (SEGUE).
PAE/FLO
17-MAR-13 12:26
GRASSO, OGGI CON NAPOLITANO INCONTRO DI CORTESIA
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - ''Sara' un incontro di cortesia, le
consultazioni ufficiali cominceranno mercoledi' 20: oggi sara'
solo un incontro tra due persone che si conoscono da tanto
tempo'': ha risposto cosi' ai giornalisti il presidente del
Senato Pietro Grasso sull'incontro che avra' oggi con il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Alla domanda se sia possibile che venga dato un incarico alla
seconda carica dello Stato l'interessato ha glissato: ''Di
problemi di questo genere non mi occupo la domenica''.
PAE/FLO
17-MAR-13 12:18
GRASSO, INDIPENDENZA TOGHE VALORE E NON PRIVILEGIO (2)
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - ''L'autonomia e l'indipendenza della
magistratura - ha sottolineato Grasso - rappresentano con
l'informazione il controllo di legalita' sulla societa'''.
(ANSA).
PAE/FLO
17-MAR-13 12:16
++ GRASSO, INDIPENDENZA TOGHE VALORE E NON PRIVILEGIO ++
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - ''L'autonomia e l'indipendenza della
magistratura sono un dettato della Costituzione, un valore da
difendere, non sono un privilegio'': cosi' il neopresidente del
Senato, Pietro Grasso, intervenendo ad un dibattito
sull'emergenza sicurezza a Roma. (SEGUE).
PAE/FLO
17-MAR-13 12:15
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