giovedì 8 marzo 2012

MAFIA:VIA D'AMELIO;GRASSO,NO MANDANTI ESTERNI MA CONCORRENTI

(ANSA) CALTANISSETTA, 8 MAR - ''L'inchiesta ha aperto una pista da verificare, ovvero la presenza di uomini dello Stato che dopo le stragi del '92 volevano bloccare altri agguati contattando direttamente esponenti mafiosi. Altro elemento nuovo la presenza nella strage di via D'Amelio di un personaggio esterno a Cosa nostra che porto' la Fiat 126 in un garage dove venne poi preparata per l'eccidio''. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, nel corso della conferenza stampa a Caltanissetta sui nuovi arresti per la strage di via D'Amelio scaturiti dalle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza. ''Insomma - ha aggiunto - questa inchiesta in cui bisogna parlare di concorrenti esterni e non di mandanti esterni, e' un punto di arrivo per certi versi ma anche un punto di partenza per altre indagini''. Grasso ha fatto anche riferimento ad alcuni elementi nuovi raccolti dai magistrati della Dda nissena. ''Borsellino veniva considerato dalla mafia un 'ostacolo' alla trattativa - ha spiegato il capo della Dna - cio' provoco' il fallimento di un altro omicidio eccellente, quello dell'on. Calogero Mannino, perche' l'urgenza' era l'agguato al giudice palermitano''. Infine una notazione amara: ''Possiamo affermare con certezza che la strategia stragista di Cosa nostra comincio' con l'agguato fallito dell'Addaura. Ci dispiace pero' - ha sottolineato Grasso - che questi fatti si avvicinano alla prescrizione, dato che non ci furono vittime. Per episodi del genere non dovrebbe essere possibile''.(ANSA). YAI-NU 08-MAR-12 15:05