martedì 17 luglio 2012

MAFIA: GRASSO, DELUDENTE CODICE ANTIMAFIA

(ANSA) - ROMA, 17 LUG - Il Codice antimafia ''ha deluso le aspettative degli operatori del diritto''. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, ascoltato in audizione dalla commissione Giustizia della Camera che sta esaminando il decreto legislativo di modifica del Codice. ''Per Codice antimafia - ha osservato Grasso - si intende la raccolta esaustiva delle norme vecchie e nuove in materia per una piu' agevole consultazione, ma il testo approvato e' palesemente insufficiente, innanzitutto perche' e' stato consentito al Governo solo una ricognizione della legislazione senza nuovi interventi; poi - ha proseguito - c'e' stata un' incomprensibile limitazione da parte del Governo che ha lasciato fuori dal Codice le norme sul 41 bis, sullo scioglimento dei consigli comunali, sui Comitati di sorveglianza sulle grandi opere, sugli agenti sotto copertura, sull'antiracket e antiusura. Io in un Codice avrei voluto avere tutto l' armamentario della legislazione antimafia, invece abbiamo contenuti parziali''. Il procuratore ha poi sottolineato alcune criticita' delle norme antimafia. ''I beni confiscati sui quali gravano ipoteche - ha osservato - sono il 43% e sono quindi difficilmente destinabili: su questo bisognera' intervenire''. Poi, ha aggiunto, ''con la forte aggressione ai beni della criminalita' organizzata c'e' stata una fuga verso l'estero e, sotto questo profilo, e' difficile intervenire per la mancata attuazione da parte del Parlamento della direttiva europea sulle confische''. (ANSA). NE 17-LUG-12 16:38

BORSELLINO: GRASSO, MI DISSE 'C'E' DELL'ESPLOSIVO PER ME'

DIECI GIORNI PRIMA DI STRAGE, 'MA NON VOLLE ABBANDONARE PALERMO'

(ANSA) - ROMA, 17 LUG - ''Vidi per l'ultima volta Paolo Borsellino dieci giorni prima della strage di via D'Amelio: mi disse che gli era giunta notizia che c'era pronto dell'esplosivo per lui e che alcuni amici gli avevano consigliato di andar via da Palermo e lui commento' che quelli non erano amici, perche' non poteva andarsene deludendo tanta gente''. Cosi' il procuratore nazionale antimaia, Pietro Grasso, ricorda il magistrato ucciso dalla mafia. ''Non e' giusto - poi ha sottolineato Grasso - ricordare Borsellino soltanto nell'anniversario della morte, io lo ricordo ogni giorno''. (ANSA). NE 17-LUG-12 16:26

++ NAPOLITANO-PM: GRASSO, DA QUIRINALE NESSUNA PRESSIONE ++

(ANSA) - ROMA, 17 LUG - Dal Quirinale ''sono stato chiamato a dare contezza della mia funzione istituzionale di coordinamento, non ho subito alcuna pressione'' a proposito dell'inchiesta sulla cosiddetta trattativa ''e neanche i magistrati di Palermo hanno subito pressione, come dichiarato fin dall'inizio''. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso. (ANSA). NE 17-LUG-12 15:23

MAFIA:GRASSO,DURI COLPI A COSA NOSTRA,MA RESTA MOLTO DA FARE

ARMONIZZARE LEGGI IN UE PER LOTTARE CONTRO RETI CRIMINALI

(ANSA) - PARIGI, 17 LUG - A vent'anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la mafia siciliana ''ha subito colpi molto duri, che hanno notevolmente limitato la sua capacita' militare e il suo radicamento sul territorio'' ma ''resta ancora molto da fare''. Lo afferma il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, in un'intervista al quotidiano francese Le Figaro. L'azione contro Cosa Nostra, aggiunge, e' stata anche finanziaria, con ''oltre quaranta miliardi di euro di beni mafiosi di ogni sorta sequestrati in quattro anni'', anche se purtroppo ''questi beni non sono gestiti come si dovrebbe, passa troppo tempo tra il sequestro e la confisca effettiva. I beni si deteriorano. Bisogna mantenerli, levare le ipoteche, indagare sui patrimoni per stabilire se sono reali o contraffatti. Questo richiede risorse umane e finanziarie che non sempre abbiamo''. Grasso si sofferma poi sui legami tra le mafie italiane (Cosa Nostra, ma anche camorra e 'ndrangheta) e ''le piu' importanti organizzazioni criminali internazionali'', dall'Europa dell'Est al Sudamerica all'Africa, ''tutte inserite in una trama organica di reti criminali legate da accordi per gestire in comune i traffici illeciti''. Una rete che si intreccia anche a quella delle ''formazioni terroriste'', dalle Farc all'Eta ad Al Qaida. ''Le reti criminali approfittano delle differenze di legislazione per svilupparsi nei Paesi in cui le leggi non sono restrittive come le nostre - conclude - e' assolutamente necessario che l'Europa si doti di leggi omogenee per poter rafforzare la cooperazione internazionale, in particolare per quanto riguarda il sequestro dei beni. E' un tema che abbiamo piu' volte evocato con i nostri colleghi francesi''.(ANSA). Z13 17-LUG-12 11:48