ARMONIZZARE LEGGI IN UE PER LOTTARE CONTRO RETI CRIMINALI
(ANSA) - PARIGI, 17 LUG - A vent'anni dalla morte di Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino, la mafia siciliana ''ha subito colpi
molto duri, che hanno notevolmente limitato la sua capacita'
militare e il suo radicamento sul territorio'' ma ''resta ancora
molto da fare''. Lo afferma il procuratore nazionale antimafia
Pietro Grasso, in un'intervista al quotidiano francese Le
Figaro.
L'azione contro Cosa Nostra, aggiunge, e' stata anche
finanziaria, con ''oltre quaranta miliardi di euro di beni
mafiosi di ogni sorta sequestrati in quattro anni'', anche se
purtroppo ''questi beni non sono gestiti come si dovrebbe, passa
troppo tempo tra il sequestro e la confisca effettiva. I beni si
deteriorano. Bisogna mantenerli, levare le ipoteche, indagare
sui patrimoni per stabilire se sono reali o contraffatti. Questo
richiede risorse umane e finanziarie che non sempre abbiamo''.
Grasso si sofferma poi sui legami tra le mafie italiane (Cosa
Nostra, ma anche camorra e 'ndrangheta) e ''le piu' importanti
organizzazioni criminali internazionali'', dall'Europa dell'Est
al Sudamerica all'Africa, ''tutte inserite in una trama organica
di reti criminali legate da accordi per gestire in comune i
traffici illeciti''. Una rete che si intreccia anche a quella
delle ''formazioni terroriste'', dalle Farc all'Eta ad Al Qaida.
''Le reti criminali approfittano delle differenze di
legislazione per svilupparsi nei Paesi in cui le leggi non sono
restrittive come le nostre - conclude - e' assolutamente
necessario che l'Europa si doti di leggi omogenee per poter
rafforzare la cooperazione internazionale, in particolare per
quanto riguarda il sequestro dei beni. E' un tema che abbiamo
piu' volte evocato con i nostri colleghi francesi''.(ANSA).
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17-LUG-12 11:48