giovedì 10 maggio 2012

ANSA/ MAFIA: GRASSO, LOTTA SPESSO NON E' PRIORITA' PER I PARTITI

PROCURATORE, RIVOLTA MORALE CONTRO INERZIA VIGLIACCA E AFFARISMO

(ANSA) - PALERMO, 10 MAG - ''La lotta alla mafia dovrebbe essere posta tra le priorita' di qualsiasi partito al governo, ma spesso, purtroppo, non e' cosi'''. Nel ventennale delle stragi di Capaci e a pochi giorni dalle elezioni amministrative, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso lancia un appello ai partiti perche' facciano la loro parte nella lotta alle infiltrazioni mafiose, senza indugi, e auspica un'azione di contrasto che abbia corsie preferenziali e voti unanimi. ''Una battaglia ancora poco condivisa ma che non fa sconti a nessuno, perche' Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra si espandono nelle regioni del Nord secondo quella linea della Palma profetizzata da Sciascia'', dice il procuratore rivolgendosi agli studenti presenti nell'aula magna della facolta' di Medicina di Palermo per l'ultimo incontro organizzato dalla fondazione Falcone insieme a Confindustria Sicilia e all'ateneo del capoluogo. Una presa di posizione che diventa piu' netta quando invita tutti ad agire, attraverso ''una rivolta morale contro quelle istituzioni che tolgono la liberta' di pensiero e azione e favoriscono gli individualismi''. Ma il procuratore nazionale e' duro anche ''con quella classe dirigente che della propria discrezionalita' ha fatto arbitrio, e che invece di servire le istituzioni se ne e' servita per soddisfare la propria sete di guadagno e di potere, e che e' grata se le e' consentito rivendicare questo favore. Occorre una rivolta morale contro l'inerzia vigliacca e l'affarismo equivoco''. Un invito a dare segnali forti alla collettivita' condiviso da piu' parti, a partire dalla presidente della fondazione, Maria Falcone, che all'indomani della polemica sul mancato invito al presidente della regione Raffaele Lombardo per le manifestazioni del ventennale, ribadisce che il governatore ''avrebbe fatto molto meglio a dimettersi anche per seguire i suoi problemi giudiziari''. ''Bisogna dare le risposte giuste alla societa' - dice - siamo stanchi di vedere inciuci vari''. Fa appello a un senso di responsabilita' maggiore anche il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello che auspica ''un patto tra tutte le realta' sociali e politiche, perche' anche i partiti possono erogare sanzioni sociali, come abbiamo fatto noi con il codice etico. Piu' direttamente, i partiti dovrebbero intervenire anche con l'espulsione nei confronti dei loro esponenti e iscritti che pur non avendo responsabilita' penali rilevanti rafforzano con i loro comportamenti e le loro complicita' la presenza mafiosa sul territorio''. (ANSA). YP4-NU/GIU 10-MAG-12 17:09