IL PROCURATORE PRESENTA IL LIBRO 'LIBERI TUTTI'
(ANSA) - TORINO, 11 MAG - ''A chi mi chiede quale legge
vorrei venisse promulgata dico una legge che vieti a chi fa
politica di fare affari''. Lo ha detto il procuratore antimafia
Piero Grasso ai ragazzi oggi al Salone del Libro di Torino
presentando il suo libro 'Liberi tutti' (Sperling & Kupfer),
uscito in aprile e il cui titolo riprende quanto si dice durante
il gioco del 'nascondino'. ''Chi interviene alla fine del gioco
dice 'Liberi tutti' - ha spiegato Grasso - proiettandosi sul
gruppo in un atto di condivisione che mi e' sempre piaciuto''.
Parlando di lotta alla mafia Grasso ha detto di trarre
sempre una grande forza personale negli incontri con i giovani:
''Ho bisogno del vostro sogno giovanile di cambiamento,
dell'antimafia della speranza per completare il mio lavoro di
antimafia basata sulla repressione del crimine mafioso che da
solo non basta piu'''. ''I giovani - ha aggiunto - sono ingenui,
gli anziani piu' cinici, oggi c'e' bisogno di una rivolta
culturale, non possiamo piu' permetterci eroi, abbiamo bisogno
di un movimento di massa, nella consapevolezza che la mafia non
e' solo quella che uccide, ma e' un modo di essere. Bisogna
partire dal basso e capire che chiedere favori, privilegi,
evadere le tasse, rivendere gli appalti, svuotare le casse
pubbliche, significa dare le basi alla mafia. Occorre una vera
educazione alla legalita'''.
''In Italia c'e' una grande crisi di legalita' - ha
proseguito Grasso -: auspico un potere politico che non cerchi
solo il consenso, soprattutto al momento del voto, ma che si
occupi del bene comune. Ci sono ancora troppi sprechi di denaro
pubblico, si pensi alle tante opere mai concluse. Quando ci
chiedono sacrifici dovrebbero pero' contrastare gli sprechi.
C'e' ancora un pericoloso parallelismo tra la politica
deteriore, spesso locale, e la mafia''. Grasso ha concluso
dicendo che i suoi punti di riferimento sono ancora Falcone e
Borsellino ''perche' hanno fatto tutto fino alla fine con la
consapevolezza di rischiare la vita. Per non deludere me e tutti
voi''.
Ha poi mostrato ai ragazzi l'accendino che gli diede Falcone
poco prima di morire dicendogli che glielo avrebbe richiesto se
avesse ripreso a fumare: ''Lo tengo sempre in tasca, lo tocco
quando ho bisogno di sentirlo vicino''. (ANSA).
BEC
11-MAG-12 17:56