mercoledì 24 aprile 2013
SENATO: GRASSO RICORDA LA PARTIGIANA TERESA MATTEI (2)
(ANSA) - ROMA, 24 APR - Il Senato commemora oggi Teresa
Mattei, scomparsa lo scorso 12 marzo a 92 anni.
Nata a Quarto il 1 febbraio del 1921, e' cresciuta a Firenze.
Nella seconda meta' degli anni '30, ricorda Grasso, ''la casa
della famiglia Mattei nei pressi di Firenze era frequentata da
personalita' di primo piano come Giorgio La Pira, Natalia
Ginzburg, Adriano Olivetti, Piero Calamandrei, Don Primo
Mazzolari, in un clima di dialogo costruttivo fra le diverse
sensibilita' politiche e culturali dell'Antifascismo che sembrava
quasi un'anticipazione di quanto avverra', un decennio piu' tardi,
in seno alla Costituente''.
''Teresa - prosegue Grasso - venne arrestata per la prima
volta a 16 anni, al ritorno da un viaggio in Francia, dove era
stata inviata per consegnare una somma di denaro (frutto di una
colletta) ai fratelli Rosselli''. L'anno successivo fu espulsa
da tutte le scuole del Regno per un ''acceso diverbio con il
professore di scienze incaricato, dopo l'entrata in vigore delle
Leggi razziali, di propagandare agli studenti le ragioni
razziste dei provvedimenti contro gli ebrei''. Confortata dal
parere giuridico di Piero Calamandrei, sostenne egualmente, da
privatista, l'esame di maturita' e si iscrisse alla Facolta' di
filosofia dell'Universita' di Firenze, dove si laureo' poi,
durante la guerra.
''Con la caduta del Fascismo e l'occupazione tedesca -
prosegue Grasso nel suo ricordo - fu naturale che la Mattei si
impegnasse nella lotta partigiana, nelle formazioni nate dall'
organizzazione clandestina del Partito Comunista, al quale aveva
aderito, con il fratello Gianfranco, gia' nel 1942. Il periodo
della guerra partigiana fu segnato, per Teresa, da due
dolorosissimi eventi: nel febbraio del 1944 suo fratello
Gianfranco si uccise nel carcere nazista di via Tasso a Roma,
nel timore di rivelare, sotto tortura, i nomi dei suoi compagni
di lotta. Pochi giorni dopo, mentre cercava di raggiungere Roma
per dare conforto ai suoi genitori, fu arrestata e torturata
dalla polizia tedesca, e riusci' a fuggire solo per l'intervento
di un gerarca fascista, impietosito per la giovane eta'''.
Alla fine della guerra, Mattei si impegno' con l'Unione Donne
Italiane (UDI) e partecipo' alla decisione di introdurre anche in
Italia, sul modello francese, l'8 marzo quale festa delle donne.
Sua l'idea di utilizzare la mimosa, ''un fiore povero delle
campagne, come simbolo della festa''.
Con l'UDI si impegno' per estendere alle donne il diritto di
votare ed essere elette. Venne candidata nelle liste del Pci.
Entro' nella Costituente, con altre 20 donne, risultandone, a
soli 25 anni, la piu' giovane componente. La sua ''partecipazione
- sottolinea Grasso - fu significativa, e almeno in due punti la
formulazione della Costituzione e' debitrice del suo contributo:
l'articolo 3, sul principio di uguaglianza, e l'articolo 37,
laddove, con riferimento al lavoro femminile'', si fissa l'
obiettivo di assicurare a madre e bambino adeguata protezione.
(ANSA).
BSA
24-APR-13 10:56
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