venerdì 13 maggio 2011

MAFIA: PIERO GRASSO, SEMPRE VOLUTO FARE MAGISTRATO

IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA SPIEGA COSA NOSTRA AI RAGAZZI

(ANSA) - TORINO, 13 MAG - ''La presenza della mafia ha influenzato la mia formazione fin da ragazzo sopratutto perche' non riuscivo a capire la ragione di tanta violenza. Quando a scuola si scrivevano i temi e mi si chiedeva cosa avrei fatto da grande, scrivevo senza esitazione il magistrato. Da adulto, la prima cosa che ho fatto e' stata partecipare al concorso per entrare in magistratura''. Lo ha detto il Procuratore Nazionale Antimafia oggi al Salone del Libro di Torino. In una sala stracolma Grasso ha presentato il suo libro ''Per non morir di mafia'' (Sperling & Kupfer) davanti ad una platea di studenti attenti e silenziosi. Grasso ha ricordato ai ragazzi i libri che hanno contribuito alla sua formazione su questo tema ''Il giorno della civetta'' e ''La Sicilia'' come metafora di Leonardo Sciascia e ''Il padrino'' di Mario Puzo, romanzo da cui è stato tratto l'omonimo film di Francis Ford Coppola. ''Quello che mi ha convinto a continuare sulla strada intrapresa - ha aggiunto Grasso - sono stati prima il ruolo di giudice al maxi-processo con 475 imputati e subito dopo il lavoro svolto durante il periodo di consulente della commissione antimafia. Grasso ha poi spiegato che e' il consenso l' elemento fondante dell'organizzazione mafiosa e che i cittadini, tollerando la mafia, accettano di essere sudditi: ''Se si e' sudditi lo si e sempre: della politica come della mafia. La mafia puo' e deve essere combattuta in qualsiasi luogo, a Roma come a Palermo, dalle forze dell'ordine, dai magistrati, ma anche da tutti i cittadini. Del resto Falcone sosteneva che la mafia e' un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani, prima o poi avra' fine''. (ANSA) BEC 13-MAG-11 20:26